
L’INSOSPETTABILE POTERE DEL CAMBIAMENTO: COME TRASFORMARE I PUNTI DI DEBOLEZZA IN PUNTI DI FORZA
“Tutti abbiamo dentro un’insospettata riserva di forza che emerge quando la vita ci mette alla prova”
Isabel Allende
In psicologia il termine resilienza definisce la capacità delle persone di riuscire ad affrontare gli eventi stressanti o traumatici riorganizzando in maniera positiva la propria vita, riadattandosi e “cambiando” dinanzi alle difficoltà.
E’ quindi riferita alla capacità che ognuno di noi ha di cambiare e adattarsi al cambiamento, di utilizzare le risorse interiori per far fronte alle nuove sfide della vita e di modificare il modo di percepire e guardare la realtà, rimodulando di conseguenza anche le reazioni emotive e comportamentali di fronte agli eventi inaspettati e negativi. Essere resilienti significa quindi fare i conti con la propria impotenza e nel tempo stesso, vincere la paura del domani. Solo chi ha imparato a riconoscere e accettare l’impossibilità di cambiare il corso degli eventi, senza per questo subirli con rassegnazione ed in modo passivo ma credendo ed investendo invece nelle proprie capacità di rinascere, di trasformare qualcosa di estremamente negativo in qualcosa di costruttivo, ha cambiato la sua vita. Questo richiede naturalmente anche una buona dose di determinazione, perseveranza e pazienza.
Accanto al concetto di resilienza e alla sua importanza, va associato un altro concetto forse meno conosciuto, ossia “l’ insospettabile” potenza del cambiamento. Cambiamento soprattutto rispetto ai momenti difficili, traumatici, spiazzanti nei quali tutto ciò che abbiamo in nostro potere siamo noi stessi, le nostre risorse e la nostra capacità di cambiare ed adattarci al cambiamento in modo funzionale.
Si pensa spesso al cambiamento come a qualcosa di semplice ed immediato e così, decido di voler cambiare qualcosa nella mia vita e cambio macchina perché quella vecchia non mi piace più, partner, vestiti, amici, e così via…ma questo vuol dire realmente cambiare? No, certo che no. Il cambiamento è qualcosa di semplice e complesso allo stesso tempo. E’ un processo ed in quanto tale richiede tempo, motivazione, consapevolezza ed esercizio, affiché possa avvenire e mantenersi.
Andando a vedere l’etimologia della parola: “Cambiare” o “cangiare” è una parola di origine gallica, che deriva dal greco “Kambein”, ossia curvare, piegare, girare intorno. E’ possibile rendersi conto che dietro ad una parola dal significato apparentemente “scontato” c’è qualcosa di più profondo. “Girare attorno”, “Curvare”, non sono forse modalità diverse di approcciarsi ad una situazione? Di andare alla stessa spiaggia percorrendo strade diverse? Forse è proprio questo.
Perché un qualche cambiamento si possa verificare, occorre spesso agire per modificare il nostro sistema percettivo-reattivo che si riferisce al modo in cui percepiamo e reagiamo alla “realtà”. Mi spiego meglio, spesso le nostre reazioni e le nostre emozioni sono influenzate dal modo in cui percepiamo un determinato fenomeno, una determinata situazione o evento e non dal fenomeno o dalla situazione stessa. Paul Watzlawick affermava: “La credenza che la realtà che ognuno vede sia l’unica realtà, è la più pericolosa delle illusioni”.
Ed è esattamente così. Cambiare vuol dire anche questo, cambiare punto di osservazione dal quale guardiamo le cose, di conseguenza cambierà anche la nostra realtà. Vale tanto nelle situazioni di vita quotidiana, quanto soprattutto in circostanze difficili e traumatiche, in quanto la possibilità di considerare altre realtà possibili, in chiave positiva, integra e fortifica la capacità di resilienza.
Ognuno di noi ha quindi le potenzialità e le risorse, che unite ad un’adeguata capacità di resilienza, motivazione e consapevolezza ci spingono e ci sostengono nel processo di cambiamento.
E tu cosa ne pensi?