LA PAURA DEL DENTISTA

LA PAURA DEL DENTISTA

24 Novembre 2019 0 Di annaritasidari

Ciò a cui opponi resistenza persiste. Ciò che accetti può essere cambiato”

 Carl Gustav Jung

L’appuntamento col dentista non rappresenta di certo per molti di noi, un incontro piacevole, ma nella maggior parte dei casi, seppur con una sensazione di disagio o paura, ci rivolgiamo a lui per ricevere cure e consigli. Questo non accade, invece, per chi ha la paura del dentista, che invece non riesce a recarsi dall’odontoiatra per ricevere cure.

Quando la paura diventa invalidante si può parlare di una vera e propria fobia, meglio nota con il termine di odontofobia.

L’odontofobia rientra all’interno di una categoria di disturbi fobici chiamati monofobie. La persona sperimenta una paura intensa che può portare sviluppare dei veri e propri attacchi di panico rispetto ad un oggetto, situazione o evento specifico.

Nel caso dell’odontofobico, l’oggetto della paura è il dentista e le sue cure. La persona che deve recarsi dal dentista, o al solo pensiero di doverlo fare manifesta quindi intensa paura, ansia, tachicardia, sudorazione, pensieri anticipatori catastrofici sull’evento.

Questo porta ad una serie di comportamenti di evitamento della situazione fobica, il guaio è che così facendo, inconsapevolmente si crea un circolo vizioso che aumenta e mantiene la paura!

Esatto, proprio cosi, più si cerca fronteggiare la situazione di disagio mettendo in atto strategie volte ad evitare la situazione fobica, più ci si allontana dalla soluzione. La persona mette in atto delle “tentate soluzioni” per cercare di stare meglio, allontanandosi da ciò che crea disagio e paura, in realtà questi comportamenti alimentano il disagio. 

Quali sono le tentate soluzioni che le persone mettono in atto nel tentativo di fronteggiare una situazione che crea disagio?

Tra le più comuni messe in atto dalla persona che soffre di odontofobia, possono essere rintracciati i seguenti comportamenti:

RIMANDARE di volta in volta gli appuntamenti;

EVITARE di recarsi a visita, di affrontare il discorso, di fare controlli preventivi in vista della visita

AUTOMEDICARSI assumendo farmaci che possano aiutarlo a stare meglio (momentaneamente) ed evitare continuando a rimandare, l’incontro con la paura, l’incontro con il dentista.

L’evitamento alimenta la paura, in quanto collegato ad un pensiero disadattivo che fa credere che quella situazione sia davvero pericolosa e dunque evitandola, cresce l’idea che quella situazione, quello stimolo, quell’evento, possano essere davvero pericolosi, rischiosi.

Ecco allora che si creano una serie di false credenze e distorsioni cognitive/emotive circa il dentista.

Inoltre rimandare, automedicarsi ed evitare di rivolgersi al dentista (pensiamo ad esempio al caso di un ascesso o di una semplice carie) aumenta la probabilità di provocarsi conseguenze più gravi per la salute dei denti e non solo, che porta la persona ad essere costretta a rivolgersi al dentista in situazioni più stressogene e fobiche come ad esempio un’estrazione o un intervento.

Una volta “costretto” ad andare dal dentista cosa farà l’odontofobico?

Il rischio più comune è quello di mettere in atto una serie di strategie per controllare la paura e l’ansia, nel tentativo di evitare attacchi di panico e cercare di rasserenarsi, il risultato paradossale è che più cerca di controllare, più perde il controllo avendo un aumento della sintomatologia!

Da che cosa dipende la paura del dentista? Come nasce?

Le cause possono essere molteplici:

Fattori generali:( esperienze passate negative, dolorose o frustranti, vergogna dei propri denti, paura generalizzate rispetto la propria salute, paura di “soffocare”, etc etc);

Fattori inconsci: dal punto di vista psicologico la bocca riveste una funzione importante in quanto legata alla parte vitale della zona orale

 ( nutrimento, piacere, comunicazione)

Fattori sociali: alla zona orale (labbra-denti) viene attribuito un grande potere sociale (sorriso, bellezza).

Fattori legati a disturbi di ordine psicologico  ( disturbi d’ansia, disturbi depressivi, patologie psichiatriche, disturbi ossessivi, etc etc)

Come affrontare la paura del dentista?

Il primo passo è ACCETTARLA: accettala, non combatterla, non camuffarla, guarda la tua paura, conceditelo, sei umano!

INFORMATI: non evitare l’argomento, interrompi il circolo vizioso trasformandolo in circolo virtuoso. Si teme di più ciò che non si conosce, avendo delle informazioni, potrai conoscere meglio cosa ti spaventa

SCEGLI IL TUO DENTISTA: se non hai un dentista di fiducia, cercane uno secondo i tuoi criteri, ma sceglilo e decidi di dargli fiducia

ORGANIZZA GLI INCONTRI: Affronta la tua paura con il tuo dentista, chiedendo di poter calendarizzare i vostri incontri partendo da interventi semplici (pulizia) questo ti permetterà di familiarizzare con il tuo contesto fobico.

TIENI UN DIARIO: scrivi su un diario le emozioni e i pensieri che provi prima di recarti allo studio dell’odontoiatra, valuta il tuo livello di disagio (paura, ansia …) attraverso una scala da 1 a 10, fallo ad ogni incontro, con buone probabilità incontro dopo incontro il tuo livello di disagio si abbasserà.

PSICOTERAPIA: Talvolta però l’odontofobia al pari di altre forme di fobia specifica può diventare invalidante per la persona, al punto da non riuscire a reagire o ad “affrontare” la situazione fobica. In questo caso è opportuno iniziare un trattamento psicoterapico che possa far uscire la persona dal circolo vizioso e invalidante della fobia. L’approccio strategico integrato, si rivela di grande utilità nel trattamento di fobie specifiche e attacchi di panico. Si caratterizza per essere efficac e, efficiente, veloce e concreto. Inoltre di matrice integrata si avvale della contaminazione di altri approcci terapeutici acquisendo una visione a 360° della persona. Agendo sul sistema percettivo-reattivo dell’individuo punta a scardinare i meccani disfunzionali che alimentano e mantengono la sintomatologia, avvalendosi dell’utilizzo di prescrizioni e stratagemmi ad hoc volti a sostituire le tentate soluzioni (fallimentari) con soluzioni alternative funzionali.